I visionari della Mercer University, sotto la direzione del presidente William Underwood e la guida di Larry Brumley, il vicepresidente di Mercer, hanno affrontato un enorme impegno per salvare e rivitalizzare uno degli studi di registrazione più iconici della musica pop.
Tra le molte decisioni importanti che dovevano essere prese, c’era quella di scegliere un sostituto per la console API originale che era installata in studio dagli anni ’70 e ha registrato tanti dischi leggendari, tra cui la maggior parte del catalogo Allman Brothers, Marshall Tucker Band, Charlie Daniels band e tanti altri artisti ai margini della scena musicale del Southern Rock.
La scelta è caduta su una nuova console API 2448, ideale per sostituire la console API degli anni ’70 dei Capricorn Studios.
Potendo scegliere fra 3 diverse dimensioni di frame, 24, 32 e 40 canali, Capricorn ha scelto il più grande frame 2448 costruito fino ad oggi: una versione a 40 canali con funzionalità complete. 40 Mic Pre e 40 equalizzatori API, ogni canale dispone di due ingressi, entrambi con fader. La combinazione di Main Fader, 2nd Fader e 4 Stereo Returns offre al sistema un impressionante parco di 88 canali che alimentano i bus di missaggio.
Per completare il sistema non può mancare l’automazione con fader motorizzati “Final Touch” di API, ora compatibile anche con le console Vision, Legacy AXS e 1608-II, consentendo ai progetti di spostarsi senza soluzione di continuità tra le strutture dotate di console API.
Steve Ivey, laureato alla Mercer e ingegnere del suono con sede a Nashville e produttore vincitore del premio Grammy, è stato una figura chiave nella pianificazione e nella rivitalizzazione dello studio.
In foto, da sinistra a destra: l’ingegnere capo del Capricorn Rob Evans, il direttore delle vendite di API Dan Zimbelman e Steve Ivey, produttore e consulente del Capricorn.